Bioarchitettura e i suoi segreti: ecco come si evolve l’edilizia
Proteggere l’ecosistema è diventato l’obiettivo primario dell’edilizia moderna. Un approccio interamente focalizzato al green e all’energia rinnovabile è la via che collega tutto il settore e lo spinge verso un futuro che si prospetta florido. La cosiddetta bioarchitettura ha come punti cardine l’utilizzo parsimonioso delle risorse e l’integrazione delle attività dell’uomo con i fenomeni naturali e l’ambiente che ci circonda. Parola d’ordine? Sostenibilità.
Con queste premesse, l’obiettivo finale consiste nel soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere quello delle future. Il concetto di bioarchitettura iniziò a svilupparsi in Italia negli anni ’90 del Novecento, grazie all’apporto di Ugo Sasso e Bruno Zevi.
Per fare in modo che il sistema sia efficiente, è necessario l’apporto di diversi specialisti, per evitare eccessivi consumi energetici, emissioni nell’atmosfera e usura del territorio.
Costruire una casa autosufficiente a livello energetico è un punto d’arrivo incredibile per la moderna architettura. È chiamata “casa passiva” e non consuma energia per essere riscaldata. Ha così impatto zero sull’ambiente, basandosi sull’alto isolamento termico e l’eliminazione dei ponti termici, e sfruttando l’energia del sole.
Si tratta chiaramente di soluzioni costose e messe in atto dove i climi sono più rigidi (nord Europa). Nei nostri territori è necessaria un’alternativa che consideri anche il raffrescamento durante la stagione estiva. Per il riscaldamento, sarebbero perfetti dei pannelli solari termici, mentre per l’energia elettrica i fotovoltaici rappresentano l’opzione migliore. Altre possibilità riguardano potenzialmente l’energia eolica, con impianti micro, o un’installazione idroelettrica se ci si trova nelle vicinanze di un corso d’acqua con caratteristiche adeguate.
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