Decreto Crescita 2020: tutto sulle nuove agevolazioni in campo edilizio

Le ultime novità riguardanti l’edilizia del Decreto Crescita del 2020 ha evidenziato quali interventi si possono realizzare attraverso gli incentivi di valorizzazione. Ma sarà possibile utilizzarli per realizzare un edificio totalmente diverso, in caso di demolizione e successiva ricostruzione? Vediamo insieme tutti i dettagli.

Il Decreto Crescita prevede che l’azienda acquirente dell’immobile, al fine di fruire delle agevolazioni, possa realizzare questo genere di interventi, anche con variazione volumetrica. Il tutto ovviamente ove le vigenti norme urbanistiche lo consentano.

Sono previsti anche incentivi per operazioni di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Per ciò che concerne demolizioni e ricostruzioni, la norma cita espressamente la possibile diversità di volume tra i due edifici. Il nuovo può quindi essere radicalmente diverso dall’originale e può anche essere allocato in un sito differente da quello demolito. È necessario però che, dal punto di vista urbanistico, si tratti di una vera e propria “ricostruzione” e non di una costruzione ex novo.

La norma dispone inoltre che, entro dieci anni, l’impresa che acquista il fabbricato debba procedere, una volta realizzato l’intervento, all’alienazione di almeno il 75% della volumetria dello stesso, specialmente se suddiviso in più unità immobiliari. Si prevede espressamente che questa debba avvenire dopo la realizzazione dell’intervento, poiché, se avvenisse prima, ciò comporterebbe la decadenza delle agevolazioni.

Entro il termine stabilito, deve essere anche completata (per la maggior parte) l’operazione imprenditoriale, oltre quella edilizia. La norma ha infatti l’obiettivo non solo di rigenerare il patrimonio immobiliare, ma anche quello di stimolare il medesimo mercato. L’agevolazione non è applicabile nei casi in cui l’impresa acquisisca l’immobile e, invece di alienarlo, lo utilizza direttamente o indirettamente.

In ultima analisi, l’incentivo persiste in caso di mutamenti soggettivi dell’impresa, come riorganizzazione societaria (trasformazioni, fusioni, scissioni), o in vaso di cessioni o conferimenti di azienda. Questi infatti comportano non solo il trasferimento dell’immobile da una personalità giuridica all’altra, ma anche quello dell’intera organizzazione produttiva che sta realizzando e completando l’intervento.

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