Ecosostenibilità: lo sviluppo è verde

L’economia si accinge a diventare sempre più green. Paesaggisti, specialisti della conservazione del territorio, ingegneri dei materiali o certificatori preposti a rilasciare l’attestato energetico sono solo alcune delle nuove professioni in via di sviluppo; lo 0,8% dei lavoratori italiani è occupato in professioni interamente incentrate su questo, mentre un buon 8% si sta aggiornando in quella direzione, unito al 12% agevolato dal lavorare in settori molto vicini all’economia verde (agricoltura o tessile). Guardando al futuro, è il settore edilizio a essere il più green oriented, con il 44,8% del totale già vicino ad una svolta ecosostenibile.

L’Atlante Lavoro, una mappa universale elaborata dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), ha monitorato l’evoluzione dei settori, delle imprese e del lavoro per valutare l’impatto del green sulle competenze e le professionalità. Al termine del 2017, circa il 21% degli occupati è coinvolto in professioni e processi produttivi a contatto diretto o potenziale con la green economy.

In prevalenza, i lavoratori occupati strettamente nell’ecosostenibilità sono localizzati per lo più in regioni meridionali (1,3% in Sicilia, 1,2% in Calabria, 1% in Sardegna) e la Liguria con l’1,2%. Per quanto riguarda gli “hybrid green jobs”, essi si trovano in Molise (9,7%), Lombardia (9,6%), Abruzzo (9,4%) Piemonte (8,7%) e Campania (8,6%).

Altre professioni necessitano ancora di aggiornamento per un corretto passaggio al green; parliamo di agricoltori, disegnatori di moda o agenti di viaggio.

«Quello della green economy è un settore di cui si parla tanto ma di cui si conosce ancora poco in termini di contratti di lavoro reali– spiega Stefano Sacchi, presidente dell’Inapp – un settore che in prospettiva può rappresentare il polmone della nuova economia. I dati ci fanno vedere come nel nostro Paese c’è ancora molto da fare, soprattutto per la progressiva trasformazione di settori produttivi rilevanti, come l’ecoturismo, il tessile, l’agricoltura, che potranno diventare sempre più parte della green economy».

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