Tettoia in legno: a cosa serve, quali tipologie ci sono e quanto costa

La protezione del proprio giardino dal sole o della propria auto nel periodo invernale, è tra le funzioni principali della tettoia in legno applicate sugli spazi esterni. Oltre all’utilità pratica, si tratta anche di un valore aggiunto, a livello economico, all’abitazione stessa, oltre che in fatto di estetica e di sicurezza.

Non sempre è facile costruire delle tettoie in legno. Da valutare sono tanti elementi, a cominciare dai permessi per la loro costruzione, fino ai potenziali coni d’ombra che potrebbero anche cambiare l’intero sistema di illuminazione dell’abitazione.

La costruzione di una tettoia incrementa il valore dell’abitazione, anche se può avere utilizzi diversi. Per questo la legge considera le tettoie come costruzioni a sé stanti, che necessitano quasi sempre di permessi, almeno al di sopra di certe dimensioni.

Legno o pergolato?  

Spesso tettoia e pergolato sono considerati quasi sinonimi. Tuttavia, non si tratta della stessa cosa. La tettoia è una struttura fissa, pesante, realizzata a seguito di una progettazione. La tettoia in legno, inoltre, essendo ancorata ai muri dell’abitazione ha bisogno di permessi specifici e rientra tra gli interventi di edilizia pesante. Di contro, il pergolato è una struttura mobile, leggera e poco ingombrante. Per questo rientra tra le opere di edilizia libera e non necessita di permessi, almeno per le case indipendenti.

A cosa serve una tettoia in legno?

Le tettoie in legno possono essere costruite, ma anche posizionate, sia in giardino che sul terrazzo. Nascono per offrire riparo alle automobili, ma sono spesso utilizzate anche per ampliare le superfici vivibili, creando zone di relax o di riparo dalle intemperie. È fondamentale che siano ancorate a un muro portante, ma a livello estetico possono essere realizzate in più forme che consentano di godersi lo spazio esterno senza preoccuparsi della stagionalità. Sul terrazzo, inoltre, la loro forma inclinata facilita il deflusso della pioggia. Oltre alle soluzioni su progetto, sul mercato esistono anche dei moduli prefabbricati che consentono di abbattere notevolmente i costi.

I permessi necessari

Trattandosi di un vero e proprio elemento edilizio, la costruzione di una tettoia in legno prevede il rilascio del permesso di costruire. Pur in assenza di pareti, già il solo posizionamento di pilastri distanziati, la rende un manufatto che deve essere ospitato all’interno di una volumetria edificabile. Le norme di riferimento sono solitamente nazionali, anche se possono esistere anche disposizioni locali che richiedono ulteriore documentazione. L’aumento della volumetria dell’abitazione dovuto alla tettoia, la fa rientrare tra le nuove costruzioni e la sua costruzione si fa rientrare tra gli interventi di trasformazione urbanistica (DPR 380/01). In particolare, se la realizzazione della tettoia aumenta la volumetria dell’immobile di oltre il 20%, è considerata come un’alterazione dell’assetto originario dell’edificio.

Si pone, inoltre, la questione di pertinenza. Va considerato, infatti, se la struttura è considerata autonoma e indipendente rispetto all’unità immobiliare, ragione per cui serve anche una licenza edilizia dal Comune, o se ne costituisce un accessorio.

Situazione ancora differente è quella dei condomini, in cui le tettoie costruite sui terrazzi non devono violare le norme sulle distanze minime (3 m), pregiudicare il decoro architettonico dell’edificio o dello stabile.

I materiali

Occorre intanto distinguere tra i materiali della struttura e quelli della copertura.

Riguardo la struttura, è possibile utilizzare il legno lamellare, che sia di pino o abete. Si tratta della soluzione più diffusa perché resiste alle intemperie e alle sollecitazioni del terreno, trattandosi di materiale che non si contrae né si deforma nel tempo. L’alternativa è costituita dal legno massello, la cui lavorazione prevede le fasi di essiccazione e piallatura del tronco. Il principale pregio è di essere ancora più resistente del legno lamellare, ma è anche più facilmente personalizzabile. Tuttavia, essendo naturale, è un materiale che tende a deformarsi nel tempo.

Per la copertura, la scelta dipende da valutazioni personali. L’opzione più diffusa è quella delle tegole, che assicurano resistenza e protezione, ma influiscono sul peso della struttura portante. Si può optare per il legno, forse la scelta migliore a livello estetico. La sua resistenza e stabilità si affiancano alla continuità con la struttura portante, ma ha comunque bisogno di un’importante manutenzione e protezione dalle intemperie. L’ultima alternativa riguarda i tendaggi, la scelta più economica e anche più limitata. Per quanto ci siano più versioni di tessuti impermeabili, difficilmente proteggeranno dal vento.

Costi

I costi di realizzazione di una tettoia in legno dipendono oltre che dalle dimensioni, dalla qualità del terreno, dalla disposizione e dai materiali, anche dalle ore di lavoro necessarie alla realizzazione dell’opera. Per una tettoia interamente in legno si possono ipotizzare dei costi compresi tra i 500 e i 3000 euro, con la possibilità di posizionare un prefabbricato che comporta un forte risparmio economico sulla manodopera e un costo al di sotto dei 1000 euro.

Per soluzioni personalizzate, il costo, calcolato al metro quadro, va dai 130 ai 300 euro, per un totale complessivo che può superare i 2000 euro.

A influenzare, in ogni caso, i prezzi sono tre elementi: le dimensioni, la destinazione d’uso e i materiali.

 

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