Come ripartire? Ecco le richieste dei professionisti dell’edilizia al Governo
I recenti decreti (Rilancio, Semplificazioni) e il lavoro sul Testo Unico sono i provvedimenti con i quali il Governo si sta preparando a dare risposte ai professionisti, specialmente in campo edilizio.
Di recente, diversi sondaggi hanno raccolto le loro opinioni a riguardo, per capire se le loro esigenze sono in linea con le misure intraprese. A parteciparvi, soprattutto ingegneri, architetti e geometri, ma anche periti industriali, imprenditori e dipendenti pubblici.
L’esigenza principale, secondo il 60%, consiste nell’avere una singola legge edilizia di riferimento, e a tal proposito si sta lavorando per rivedere il Testo Unico. Un buon 40% invece vorrebbe attivare il silenzio assenso per ritardi nell’emissione dei provvedimenti (misura introdotta nel DL Semplificazioni).
Altro punto critico è la valenza del superbonus 110%. La sua efficacia potrebbe prorogarsi fino a metà 2022, mentre i professionisti vorrebbero renderlo efficace fino al 2025.
Per ciò che riguarda la Pubblica Amministrazione, è stata consigliata la riduzione del numero di enti che si esprimono sui procedimenti e rendere i funzionari responsabili dei ritardi delle pratiche. In quest’ultimo caso però, il Dl Semplificazioni limita esclusivamente al dolo il danno erariale.
Al fine di velocizzare le gare d’appalto, il 50% spinge per la digitalizzazione del processo e l’adozione del “modello Genova” per le opere pubbliche. Poco apprezzata la soluzione prevista dal Governo, ovvero l’affidamento diretto, fino al 31 luglio 2021, anche per contratti pubblici di importo inferiore a 150 mila.
Infine, altre tre soluzioni sembrano prendere piede tra i professionisti per ciò che riguarda una riforma del catasto. Affiancare questi dati a quelli di classe energetica e sismica, passare da vani a metri quadri nel sistema di stima e digitalizzare il tutto sono le tre proposte. Alcune potrebbero far parte del nuovo Testo Unico.